mercoledì 29 giugno 2011

Rispetto: questo sconosciuto.

Non odio gli uomini, ma certi meriterebbero la CASTRAZIONE FISICA SENZA ANESTESIA porcaputtana...che li faccia sentire tanto inutili da indurli al suicidio!
Di seguito il motivo di tanta rabbia: quant'èbellalafiga.

domenica 19 giugno 2011

A bolt from the blue.

Cara L,
ti scriverei volentieri una lettera come si faceva un tempo - so che apprezzeresti - e te la consegnerei in brutta copia per dimostrarti quanto ami la trasparenza.
Non credo al caso, né al destino; sì, insomma, non credo a nulla che non sia la forza di volontà delle persone, ed è esattamente per questo che ti sto scrivendo: so che leggerai. 
Mi è già successo che di punto in bianco le persone si dileguassero dalla mia vita senza darmi spiegazioni, neanche fossi una puttana da quattro soldi, ed è una cosa che odio: siamo esseri umani, ed il dialogo è l'unico mezzo di comunicazione che abbiamo, a maggior ragione se interagiamo attraverso il web, quindi non capisco per quale motivo ti ostini a rinchiuderti nel silenzio. So di averti turbata, ma non so quanto e come di preciso, e non venirmi a raccontare che te ne sbatti le palle di chi ti legge, perchè non credo di esserti indifferente a tal punto. Dici di voler discutere e scontrarti pur di affermare ciò che pensi, eppure ti stai comportando all'esatto opposto.
Ho come la sensazione che tu non mi abbia davvero capita: non sono una che parla a vanvera. Tutto ciò di cui abbiamo discusso, nel bene o nel male, scherzando o facendo sul serio lo pensavo e lo penso davvero e non sono quì per rimangiarmi ciò che ho detto.
Probabilmente mi vorresti dire che avrei dovuto pensare alle conseguenze delle mie azioni... ed in effetti avresti ragione; però ti sfugge un dettaglio: non conoscendoti non posso sapere quali conseguenze una mia affermazione potrebbe comportare, non credi?
E sai qual'è la cosa che più mi fa scazzare? Che quell'unica volta in cui decido di affidarmi al mio istinto senza far subentrare la razionalità, o comunque cercando di tenerla a bada il più possibile, rimango fregata. Con questo non voglio dire che adesso mi andrò a gettare dal balcone in preda al panico ed alla disperazione, sia chiaro! Sto solo biasimando me stessa per essermi concessa un lusso che non mi spettava.
È sempre quello che ci fotte: la frazione di secondo in cui ci concediamo il lusso di fare supposizioni... alle quali, poi, non riusciamo a fare a meno di credere.

Sincerely disappointed,
A.

sabato 11 giugno 2011

Sogni di una donna ridicola.

Ho sognato di ballare con te sotto la luna, per le strade di Trogir, quando la fisarmonica prese a suonare "Comptine d'un autre été".
Ho sognato di tenerti per mano mentre in silenzio ascoltavamo l'organo del mare e la pioggia imperversava sul molo di Zara.
Ho sognato di passeggiare al tuo fianco lungo i corridoi del Zentralfriehof, respirando la calma che quel luogo infondeva, commemorando le anime di grandi compositori e la bellezza delle loro musiche.
Ho sognato di cantare per te su una barca in mezzo al mare, mentre come al solito poggiavi la testa sulle mie gambe.
Ho sognato di abbracciarti in piena notte quando le ombre del tuo passato ti avrebbero sopraffatto un'altra volta.
Ho sognato di conoscere tua madre per farmi raccontare la tua infanzia attraverso i suoi occhi.
Ho sognato di essere rincorsa da te fra le piantagioni di tabacco della tua amata terra: il Venezuela.

Mi ritroverò ai piedi dello Stonehenge sognando di raccontarti miti e leggende, ma tu non ci sarai.
Mi ritroverò a correre su un autostrada senza meta sognando di essere con te, in pieno luglio, ma tu non ci sarai.
Mi ritroverò sul cammino per i crateri sommitali in piena notte sognando di poter toccare le stelle con te, così vicine, ma tu non ci sarai.
Mi ritroverò a ridere e scherzare con i miei fratelli, sognando che tu sia con noi a condividere momenti pregni di felicità, ma tu non ci sarai.

Ti sognerò per altri cent' anni, e tu continuerai a non esserci.

Ci sono sogni dai quali non ci si vorrebbe proprio svegliare, e non per illudersi che non abbiano un epilogo. Sono quei sogni che andrebbero prolungati il più possibile, di modo che al risveglio l'impatto con la realtà possa tramortirci al punto di farci rimanere più morti che vivi.

lunedì 6 giugno 2011

Solo una mia personalissima visione delle cose.

"Ti amo di bene!" 
E poi, malauguratamente, capita che ti ritrovi a leggere queste quattro parole e ti viene una gran voglia di buttare giù l'intero Olimpo.
Mi sono spesso chiesta cosa diamine significasse questa frase, e l'unica, semplice, conclusione a cui sono arrivata è: nulla.
Ciononostante, a quanto pare, non tutti sono d'accordo. Difatti mi è stato gentilmente spiegato che amare di bene qualcuno vorrebbe dire volergli un bene così grande da raggiungere l'amore...certo.
Allora, chiariamo un paio di cosette stupide teste grondanti d'aria fritta:
a) non si può amare qualcuno "di" qualcosa.
b) L'amore ed il bene non possono coesistere: o c'è l'uno o l'altro.
c) Non esistono fasi, nel senso che il bene non si trasforma in amore o viceversa: quando amiamo qualcuno, benché non ce ne rendiamo conto, lo facciamo da subito; ciò che cambia in noi è la consapevolezza del nostro sentimento; allo stesso modo quando amiamo qualcuno non smettiamo più di farlo. Non fraintendetemi, con questo non voglio certo dire che due persone che si amano saranno sempre unite finché morte non le separi, ma semplicemente che quel sentimento non c'è proprio modo di spegnerlo; e con questo non voglio nemmeno dire che non si possano amare altre persone.
d) Il bene non è una scaletta a pioli sulla quale salire per raggiungere l'amore, né un palloncino all'elio al quale appendersi sperando che arrivi fin lì su; è un sentimento d'affetto che andrebbe apprezzato per ciò che è: non è amore ma può essere altrettanto profondo, non è amore ma può essere altrettanto solido, non è amore ma allo stesso modo può renderci felici.
e) Dov'eravamo rimasti? Ah sì: amare di bene. Mi sento un'imbecille anche a scriverlo.

mercoledì 1 giugno 2011

Perché amo i temporali.



Amo i temporali. C'è qualcosa di perfetto nel loro scatenarsi.

Amo viverli in crescendo: dapprima poche gocce coraggiose aprono le danze, subito dopo alcune di esse, un po' titubanti, decidono di seguirle; le più timide sono ancora restie, ma in fine anch'esse, sedotte dall'orchestra di madre natura, si lasciano coinvolgere dalla musica e si gettano nella mischia.

Amo il profumo che sale dalla terra bagnata e si mesce con l'odore di asfalto: mi fa pensare ai piedi nudi degli agricoltori di un tempo, al loro sudore per il nostro sostentamento. A due amiche che si tengono per mano e correndo cercano riparo.

Amo il loro suono che dirompente vibra nell'aria: il continuo e rumoroso scroscio dell'acqua, che a momenti pare infinito, perché capace di sovrastare il caos del mondo; mi fa venire nostalgia dei tempi in cui si poteva ancora inspirare a pieni polmoni un'aria che fosse pura.

Amo quel breve lasso di tempo che va dalla visione del fulmine all'esplosione del tuono: il cuore, nell' attesa, comincia ad accelerare senza ch'io possa averne il controllo; allora comincio a sperare che ve ne siano altri ed altri ancora...senza sosta.

Ma più di ogni altra cosa amo la loro puntualità: perché quando ho bisogno di urlare disperatamente apro la finestra, chiudo gli occhi e cullata dal vento lascio che siano loro a gridare per me.





Altrettanto amo viverli in diminuendo: le raffiche lentamente si trasformano in leggero sgocciolio, e allo stesso modo anche le ansie sembra che seguano il corso dell'acqua per scendere finalmente a valle; un po' alla volta si comincia a sentire il cinguettare degli uccelli ed il mondo pian piano schiude gli usci.

Amo il sole nascosto dietro le nuvole: i suoi raggi si fanno spazio nel grigio del cielo cercando di illuminarci e riscaldarci, ricordandoci che non bisogna dare nulla per scontato.

Amo gli arcobaleni: quel connubio di gocce d'acqua e luce nella sua apparente immobilità freme perché vorrebbe gridare al mondo intero quanto bella sia la diversità.

Amo le pozzanghere: ogni volta che ne vedo una torno bambina e mi prende un'incredibile voglia di saltarci dentro. Mi ricordano i tempi in cui ci bastava saltare sull'uva a piedi nudi per essere felici, mi fanno pensare a quanto bella possa essere la vita nelle sue piccole cose.

Ed, in fine, amo la scia di pulito che si lasciano alle spalle: mi da un senso di rinascita, ma fa sentire che tutto è ancora possibile.